Abbiamo lottato tanti anni per mantenere l’autonomia dell’Istituto superiore di Urbania, non vorremmo che in questa fase di trasformazione, una scuola che tutto sommato ha raggiunto ottime performance, possa di nuovo rischiare di perderla: queste le parole conclusive del sindaco alla affollatissima assemblea di giovedì scorso ad Urbania in Comune.
Tanta gente, molta in piedi. Evidentemente il tema è molto sentito in questa fase difficile per la scuola.
Presenti gli assessori provinciali e regionali all’istruzione Morani e Benatti, il consigliere regionale Mollaroli, il dirigente scolastico provinciale Marini, i dirigenti scolastici delle scuole di Urbania Neuman e Mengoni, Il vicesindaco di Peglio e i sindaci di Mercatello e Fermignano, che sono anche intervenuti nella discussione.
Sin dall’apertura dei lavori con le parole dell’assessore Fantoni si è subito capito che l’argomento principale della serata era il futuro dell’Istituto superiore Della Rovere di Urbania.
Abbiamo organizzato in fretta questo incontro - ha proseguito Lucarini - perché c’è una scadenza precisa, il 30 settembre, entro la quale i Comuni e le istituzioni scolastiche possono rivolgere proposte sulla programmazione scolastica.
Vogliamo utilizzare questa opportunità al meglio. Le scelte che facciamo oggi valgono per l’anno scolastico 2010 – 2011. Le scelte che non facciamo inevitabilmente scivolano all’anno successivo, il 2011 -2012.
Nel frattempo troppe incognite: i nuovi indirizzi per le superiori, il futuro della scuola professionale, ed anche l’attivismo di tutti i Comuni.
Sappiamo che per ora non è possibile proporre nuovi indirizzi, ma è opportuno comunque avviare subito la discussione. E bisogna farlo con tutto il territorio, l’intera valle del metauro che deve percepire il Della Rovere come l’Istituto della vallata.
Apriremo il confronto anche con i comuni di Cagli, Fossombrone, Piobbico, e Sassocorvaro, insieme ai quali sommiamo una popolazione scolastica dei circa 2000 studenti. Dobbiamo fare strategia insieme, non sovrapporre gli indirizzi, anzi specializzare gli istituti per evitare una sorta di guerra tra poveri.
Questione diversa è invece l’assetto organizzativo che possiamo già discutere da subito. Abbiamo ben presente le controindicazioni degli istituti omnicomprensivi, ma è un fatto che ormai quasi tutti i Comuni vi fanno o si accingono a farvi ricorso. Non vorrei che rimanessimo gli ultimi a deciderlo, quando tutti i giochi sono fatti e ci trovassimo ad essere aggregati con istituti di altri comuni.
Tanta gente, molta in piedi. Evidentemente il tema è molto sentito in questa fase difficile per la scuola.
Presenti gli assessori provinciali e regionali all’istruzione Morani e Benatti, il consigliere regionale Mollaroli, il dirigente scolastico provinciale Marini, i dirigenti scolastici delle scuole di Urbania Neuman e Mengoni, Il vicesindaco di Peglio e i sindaci di Mercatello e Fermignano, che sono anche intervenuti nella discussione.
Sin dall’apertura dei lavori con le parole dell’assessore Fantoni si è subito capito che l’argomento principale della serata era il futuro dell’Istituto superiore Della Rovere di Urbania.
Abbiamo organizzato in fretta questo incontro - ha proseguito Lucarini - perché c’è una scadenza precisa, il 30 settembre, entro la quale i Comuni e le istituzioni scolastiche possono rivolgere proposte sulla programmazione scolastica.
Vogliamo utilizzare questa opportunità al meglio. Le scelte che facciamo oggi valgono per l’anno scolastico 2010 – 2011. Le scelte che non facciamo inevitabilmente scivolano all’anno successivo, il 2011 -2012.
Nel frattempo troppe incognite: i nuovi indirizzi per le superiori, il futuro della scuola professionale, ed anche l’attivismo di tutti i Comuni.
Sappiamo che per ora non è possibile proporre nuovi indirizzi, ma è opportuno comunque avviare subito la discussione. E bisogna farlo con tutto il territorio, l’intera valle del metauro che deve percepire il Della Rovere come l’Istituto della vallata.
Apriremo il confronto anche con i comuni di Cagli, Fossombrone, Piobbico, e Sassocorvaro, insieme ai quali sommiamo una popolazione scolastica dei circa 2000 studenti. Dobbiamo fare strategia insieme, non sovrapporre gli indirizzi, anzi specializzare gli istituti per evitare una sorta di guerra tra poveri.
Questione diversa è invece l’assetto organizzativo che possiamo già discutere da subito. Abbiamo ben presente le controindicazioni degli istituti omnicomprensivi, ma è un fatto che ormai quasi tutti i Comuni vi fanno o si accingono a farvi ricorso. Non vorrei che rimanessimo gli ultimi a deciderlo, quando tutti i giochi sono fatti e ci trovassimo ad essere aggregati con istituti di altri comuni.
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