Pesaro, 9 Aprile 2009 ore 8:45.
Dopo quell’ora ai semafori compaiono facce di tutte le etnie, munite dei più disparati strumenti atti a spremere monete alle auto in coda:
* Spazzole per vetri
* Accendini
* bambini a spalla
* parole di autocommiserazione
Stamattina non erano ancora le 9. la fila al semaforo era molto lunga. Come sempre.
Ma quella mattina c'era qualcosa di strano, di anomalo.
Lo vedo da lontano. Una persona di grande corporatura, sui sessant'anni, vestita discretamente con un cartello in mano, scritto fitto. Mi si è dovuto avvicinare molto per leggerlo. Si vedeva che il tipo non aveva neanche i fondamenti di marketing dello stare al semaforo:
Faccio qualsiasi lavoro per mangiare.
Raccolgo anche la merda dei cani, faccio qualunque lavoro che mi vorrete dare. Io lavoravo, non ho mai chiesto soldi a nessuno. Avevo un lavoro ma l’ho perso per la crisi. Ho sessant’anni. Qualcuno mi dia un lavoro, sono onesto e voglio guadagnarmi da vivere!
Io non voglio rubare, datemi un lavoro o qualche soldo per vivere. Datemi qualche soldo con le buone oppure devo rubare. In qualche modo devo mangiare.
Il signore, dalla corporatura ingombrante, si sposta a fatica intorno alle auto ferme al semaforo. La cosa anomala che citavo prima, è che mai come in questo episodio, ho visto finestrini e portafogli così, generosamente, aprirsi. La leva dei generosi, corre insieme a quella paura che tutti hanno, quel sottofondo malvagio che sta diffondendo questa maledetta crisi economica.
Magari il nostro eroe, si comprerà un’altra bottiglia di vino.
Probabilmente userà quei soldi per campare.
Fine della storia.
Penseranno alcuni lettori: “Perchè, ci racconti questa stupida e melensa storia di quelle che leggiamo quotidianamente sui giornali?”
Vi dico il perchè.
....perchè di solito i mendicanti sono malaticci, zoppi, vecchi, zingari o stranieri. Quasi sempre si umiliano volutamente per catalizzare i sensi di colpa altrui (“poverino”, vero?).
...perchè stamattina il mendicante era invece una persona nel pieno della forza fisica, di portamento solido e con una certa determinazione nelle intenzioni e nel carattere. Una persona disposta a fare qualsiasi lavoro per mangiare. Quella persona ci ricorda le foto di San Francisco nel 1931, con persone dal portamento dignitoso ridotte a chiedere lavoro per cibo, o fare la fila in modo composto per un piatto di zuppa.
....perchè in realtà la crisi, come la guerra, è sempre una entità lontana. L’avverti, ma non la senti mai veramente finchè non la tocchi con mano.
Ma la si tocca con mano solo quando ci viene detto dal capo, per esempio, che questo venerdì l’azienda resta chiusa, o quando il direttore della filiale ci rifiuta il credito.
...perchè stamattina la crisi era ai piedi di un semaforo. L’abbiamo sentita, toccata con mano e guardata negli occhi.
La scena si poteva fotografare e guardare in bianco e nero.
Poteva essere San Francisco nel 1931.
Invece era Pesaro nel 2009.
Buona giornata a tutti.
è difficle commentare certe situazioni, di certo bisognerà impegnarsi al massimo per rendere il meno pesante possibile questa situazione nel nostro territorio, la solidarietà e la coesione sociale andranno sviluppate con idee intelligenti e creative, anche perché la crisi non si supera solo con i soldi
RispondiEliminaCommentare??io sono nato in Svizzera e neanche troppo tempo fà chiesi a mio padre "Ba perchè sei andato via proprio quando qua iniziava il bum economico?" e lui mi rispose "perchè chi veniva dalla campagna qui in paese non trovava lavoro" cioè chi aveva sempre lavorato duro in campagna malgrado il momento di crescita non riusciva a trovare lavoro.Il nostro tempo non ha premiato il lavoro ma il profitto a tutti i costi, ma il giocattolo si è rotto e forse tocchera a noi guardare verso la campagna.
RispondiEliminaCiao Fabio
La crisi si risolverà quando si concretizzerà la consapevolezza che un giorno (molto vicino) il nostro stile di vita, forzatamente, cambierà.
RispondiEliminaLavorare meno e vivere di più. Stare di più con la gente.
Sicuramente sarà doloroso.
Sicuramente sarà un mondo migliore.
Attenzione, non è detta che quando, tra 6 mesi, 1 anno, 2 anni, che l'economia ricomincerà a girare (a spendere e sprecare) siamo veramente fuori dalla crisi.
RispondiEliminaPurtroppo continio ancora a sentire cose come " i consumi non riprendono", "il PIL è diminuito del..", ecc..
Solo il ritorno ad una economia sana fondata non più sul consumismo sfrenato, ma una economia fatta di risorse del proprio territorio, ci potrà veramente portare fuori dalla crisi!!