Il quorum è stato raggiunto
Votanti: 1786 32,5%
NO: 1435 80,7%
SI: 342 19,24%
Nulle: 7
Bianche: 2
Chi pensava che facevamo per scherzo, stasera deve ricredersi.
Urbania ha votato ed ha dato un chiaro orientamento.
Ne avremmo tenuto conto comunque. L’avevo già dichiarato. Perché era chiaro che dopo il cambiamento di opinione del SI non c’era più che un voto possibile, il NO.
Con questo voto viene aggiunto un no chiaro alle cose che avevamo già detto nella conferenza dei servizi del 20 ottobre e che abbiamo ripetuto nel corso del sopralluogo: sull’area scelta per l’impianto vi sono ben due vincoli (paesaggistico di Montenerone e boschivo) e la visibilità dalla città è troppo evidente, nelle due strade che vengono da Fermignano e da Urbino, dal Barco persino.
Urbania è una città storica, ha un suo autonomo progetto di sviluppo, che ha costruito in anni di sacrifici, che si fonda sui beni culturali, sul paesaggio e sulla capacità dei suoi imprenditori.
Urbania non è una piccola città che ha bisogno delle rimesse per far quadrare i bilanci.
Spero che si capisca cosa abbiamo fatto in questi due mesi intensi:
Quattro incontri istituzionali e sei assemblee pubbliche; due riunioni con associazioni; sette incontri istituzionali esterni; un lavoro preparatorio di almeno 11 riunioni, 36 fra iniziative, lettere e documenti.
Si è parlato di energie alternative più ad Urbania che in tutte le Marche. Non si è parlato contro le energie alternative, ma su un progetto e soprattutto sulla localizzazione di un progetto. Anzi i due comitati hanno dichiarato che cercheranno di indirizzare la discussione prodotta in energia politica in direzione della promozione delle energie rinnovabili.
Il margine a tutti per poter esprimere una opinione e per giocare al meglio le proprie carte, c’è stato. Ognuno lo ha fatto come sapeva fare.
In questa vicenda hanno contato le parole, ma hanno contato anche i silenzi, troppi ed ancor di più di quelli che avrebbero dovuto parlare, per obbligo istituzionale.
Ci deve essere un’altra strada per non lasciare le amministrazioni sole in vicende troppo grandi per loro come queste. Spero che questo referendum serva a far ragionare chi di dovere.
Il sindaco
Giuseppe Lucarini
Urbania ha votato ed ha dato un chiaro orientamento.
Ne avremmo tenuto conto comunque. L’avevo già dichiarato. Perché era chiaro che dopo il cambiamento di opinione del SI non c’era più che un voto possibile, il NO.
Con questo voto viene aggiunto un no chiaro alle cose che avevamo già detto nella conferenza dei servizi del 20 ottobre e che abbiamo ripetuto nel corso del sopralluogo: sull’area scelta per l’impianto vi sono ben due vincoli (paesaggistico di Montenerone e boschivo) e la visibilità dalla città è troppo evidente, nelle due strade che vengono da Fermignano e da Urbino, dal Barco persino.
Urbania è una città storica, ha un suo autonomo progetto di sviluppo, che ha costruito in anni di sacrifici, che si fonda sui beni culturali, sul paesaggio e sulla capacità dei suoi imprenditori.
Urbania non è una piccola città che ha bisogno delle rimesse per far quadrare i bilanci.
Spero che si capisca cosa abbiamo fatto in questi due mesi intensi:
Quattro incontri istituzionali e sei assemblee pubbliche; due riunioni con associazioni; sette incontri istituzionali esterni; un lavoro preparatorio di almeno 11 riunioni, 36 fra iniziative, lettere e documenti.
Si è parlato di energie alternative più ad Urbania che in tutte le Marche. Non si è parlato contro le energie alternative, ma su un progetto e soprattutto sulla localizzazione di un progetto. Anzi i due comitati hanno dichiarato che cercheranno di indirizzare la discussione prodotta in energia politica in direzione della promozione delle energie rinnovabili.
Il margine a tutti per poter esprimere una opinione e per giocare al meglio le proprie carte, c’è stato. Ognuno lo ha fatto come sapeva fare.
In questa vicenda hanno contato le parole, ma hanno contato anche i silenzi, troppi ed ancor di più di quelli che avrebbero dovuto parlare, per obbligo istituzionale.
Ci deve essere un’altra strada per non lasciare le amministrazioni sole in vicende troppo grandi per loro come queste. Spero che questo referendum serva a far ragionare chi di dovere.
Il sindaco
Giuseppe Lucarini
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