Il parere depositato alla conferenza dei servizi del 20 ottobre in Regione: Sul Progetto: IMPIANTI EOLICI IN LOC. MONTE DEL PICCHIO E MONTE DEI TORRINIProponente: TRE s.p.a. – Mezzano (RA)L.R. n°7/2004 e ss.mm.ii. – art.9Presenti per l’Ente: Sindaco LUCARINI Giuseppe, Ass.re Amb. Giulio VENTURI, Resp. UTC Arch. Luca STORONI“In relazione alla conferenza di cui all’oggetto, si evidenzia la presenza del vincolo paesistico derivante dall’art.136 (aree di notevole interesse pubblico) del
D.Lgs. 42/2004, giusto D.C.R. n°8 del 23-12-1985 che individua per le Marche “… due zone del nostro territorio di particolare interesse paesistico relative all’area dei Sibillini, versante maceratese, e del Catria-Nerone ………”.
Oltre a detto ambito di tutela, sull’area insiste anche quello derivante dall’art.142 (aree tutelate per legge) dello stesso D.Lgs. , come risulta dalla cartografia di PRG e di tutti gli altri strumenti urbanistici sovra ordinati (PTC/PPAR).
Per quanto riguarda il
PPAR, nel riconfermare la presenza di vincoli già segnalati nelle fasi istruttorie preliminari,, si evidenzia la tutela integrale per la presenza cartografata di “foreste demaniali regionali – boschi” – art.6.12 delle NTA del PRG.
Per quanto sopra, si può ritenere che, l’effettiva consistenza del bosco può essere verificata in sito ed eventualmente costituire presupposto per una variante urbanistica solo per quanto riguarda il vincolo derivante dal PPAR mentre per quanto riguarda i vincoli derivanti dal D.lgs. 42/2004 restano valide le prescrizioni derivanti da tale norma e, non può essere certamente l’istituto della C.d.S. a poterla modificare, eventualmente tale possibilità di modifica spetta all’ Ente che lo ha istituito, ovvero la Regione.
Occorrerà comunque verificare le interferenze che l’impianto potrà avere con la fauna della zona e valutare comunque la compatibilità tenuto conto della contiguità alle zone SIC/ZPS.
Pertanto, pur riconoscendo all’impianto eolico indubbi valori di sostenibilità, va riconosciuto che tali valori debbano essere messi sulla bilancia insieme ai valori paesaggistici e storico-ambientali che sono la peculiarità di questa parte di territorio cosa peraltro ampiamente puntualizzata nella Delibera di Consiglio Regionale del 1985, la cui cogenza è stata confermata dalla Regione Marche – Servizio Ambiente e Paesaggio, con nota dell’11/9/2009.
Alle sopradette considerazioni, vanno aggiunte quelle legate al PEAR e quindi evitare potenze superiori a quella del parco pilota. I due parchi ravvicinati di oltre 27 MW ciascuno sono in palese contrasto con il punto 4.7 del PEAR stesso.
A seguito di tali considerazioni, a prescindere dalla compatibilità ambientale che dovrà comunque essere accertata, è indubbia fin da queste prime fasi, la necessità di un ridimensionamento dell’intervento sia per numero di torri che per dimensione delle stesse
- evitando di intervenire nella zona di Monte Picchio e di Monte Romualdo in quanto l’intervento richiederebbe, a partire dalla località Ca’Marcuccio, la realizzazione di una nuova strada di accesso e di nuove piste per consentire l’installazione di 8 generatori, per altro quelli di maggior impatto visivo;
- di conseguenza, concentrare la realizzazione del parco nella zona del Monte dei Torrini in quanto già servita da strada idonea anche se è prevedibile un suo adeguamento, inoltre la zona risulta più “coperta” dai punti più sensibili di osservazione;
- posizionare gli aerogeneratori il più possibile a nord della sede stradale esistente, al fine di limitare interventi invasivi necessari per la realizzazione di nuove piste;
- localizzare i punti di installazione delle macchine a monte della strada, al fine di agevolare la riduzione dell’altezza complessiva entro i 100 mt. (compresa la pala);
- dimostrare e valutare l’esatta dimensione del sistema fondale delle torri in relazione agli sbancamenti/riporti che dovranno essere di modesta entità, anche in funzione di un suo futuro smantellamento.
Risulta pertanto fondamentale, ai fini di garantire la sostenibilità generale dell’intervento, estendere al territorio il concetto di reversibilità ampiamente applicato nella pratica del restauro architettonico.
Rispetto a ciò, si dovrà provvedere a rimuovere il calcestruzzo alla conclusione della vita del progetto e comunque dovranno essere fornite tutte le garanzie attraverso fideiussioni.
Si ricordano inoltre le seguenti ulteriori considerazioni manifestate dal Sindaco:- Accettazione della metodologia per il proseguio istruttorio e contestuale disponibilità a sopralluoghi e verifiche in sito per verificare l’effettiva consistenza dei vincoli e l’impatto delle torri. A tal fine, per una corretta e puntuale valutazione si propone di effettuare un picchettamento per la realistica transposizione in loco delle ipotesi progettuali.
- Considerata inoltre la sensibilità della città alle tematiche ambientali e paesaggistiche, è stato richiesto alla ditta proponente, di illustrare il progetto in Consiglio Comunale ed in eventuali altri incontri pubblici, tutto ciò anche in previsione di una consultazione referendaria che il Consiglio Comunale ha previsto nei giorni 3-4-5-6 dicembre 2009, al duplice scopo di migliorare ed integrare l’informazione alla cittadinanza e calibrare quindi il proprio atteggiamento.
- Apprezzamento della disponibilità della ditta proponente a compensazioni ambientali che, potranno essere definite in accordo convenzionato con la città di Urbania.